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15 marzo 2017 / Bilanci e progetti per E.R.P. Massa Carrara S.p.A.
Bilanci e progetti per E.R.P. Massa Carrara S.p.A.
Il 2016 è stato un anno ancora segnato dalla crisi economica ed il nostro territorio, forse più di altri,
ne ha subito le pesanti conseguenze. Nonostante tutto, E.R.P. Massa Carrara S.p.a., ha cercato di
garantire i servizi e dare le risposte possibili ai tanti bisogni implementando, in alcuni casi, l'attività
svolta e procedendo di pari passo con quel processo di razionalizzazione dei costi e di efficienza
societaria avviato in questi ultimi anni.
Il tema principale che caratterizza l'attività di E.R.P. continua ad essere costituito dalla volontà di
qualificare l'azione della Società come strumento operativo delle politiche abitative dei Comuni soci
intervenendo costantemente in tutte quelle attività in grado di dare risposte alle esigenze del settore
E.R.P. pur in presenza di risorse disponibili non sempre sufficienti.
La manutenzione del patrimonio immobiliare, ovviamente, costituisce un fondamentale tratto
gestionale che caratterizza la conduzione degli alloggi E.R.P. anche alla luce del maturare di
politiche nazionali incentrate sulla rimessa in pristino degli alloggi vuoti con l'obiettivo di contenere
il consumo di aree libere, promuovendo concretamente esperienze innovative di riqualificazione
urbana.
In quest'ottica, E.R.P. Massa Carrara, negli ultimi anni, ha promosso una serie di interventi edilizi
volti, non solo a dare risposte concrete in termini di unità abitative disponibili, ma anche a
valorizzare edifici storici e borghi antichi di grande significato artistico e culturale per il nostro
territorio.
Borghi ed edifici storici che rappresentano e raccontano una cultura ed un patrimonio identitario di
indiscusso fascino che il mondo intero ci invidia ma che, raramente, si riesce a valorizzare in modo
adeguato.
Una Provincia, quella di Massa Carrara, non solo inimitabile per il suo Made in Italy nel mondo, ma
ricca di risorse che, anche in un periodo di forte crisi come quello attuale, possono costituire uno
strumento di difesa e di presidio territoriale in grado, da un lato, di contribuire alla manutenzione e
cura di un prezioso patrimonio storico-artistico e, dall'altro, garantire lo sviluppo di processi
innovativi in molti campi grazie all'attivazione di vere e proprie filiere produttive a scala
locale/globale.
E' questa la finalità che ha supportato l'idea del Progetto S.G. “spazi-à-porter” Carrara che vuole
valorizzare gli spazi dell'Ex Ospedale San Giacomo, luogo storico di ricovero per pellegrini e
viandanti lungo un antico percorso che affiancava e completava la Via Francigena, collocato nel
Centro storico di Carrara, a due passi da Piazza Alberica e con un esteso affaccio sul Torrente
Carrione.
L'Edificio, già oggetto di recupero funzionale e strutturale, si presenta come spazio di residenza,
cultura e creatività, accentratore di interessi e luogo di riferimento sociale e culturale, oltre che
storico, per tutto il centro urbano.
L'obiettivo del progetto, che si svilupperà in più fasi e riguarderà più ambiti di intervento, è quello
di innescare un processo di rigenerazione urbana, restituendo a questo complesso un ruolo
strategico e accentratore di cultura e dei saperi locali, creando una rete di attività al suo interno che
dovranno espandersi nel territorio in maniera virale attraverso iniziative temporanee, ma continue
nel tempo, che andranno ad abbracciare diversi settori della cultura e della produzione artigianale e
del turismo locali e globali, in sinergia con le istituzioni e con gli Istituti scolastici presenti sul
territorio e non solo.
Spostandoci verso il Comune di Massa, da ricordare, è l'intervento di recupero realizzato da E.R.P.
Massa Carrara presso “Casa Baj”, edificio storico sorto nella prima metà del 1700 ed ubicato nella
Piazza della Martana, adiacente alla porta omonima, che ha riguardato, innanzitutto, il
consolidamento strutturale e la successiva realizzazione di 3 alloggi destinati ad edilizia residenziale
pubblica.
Attenzione merita, altresì, l'intervento realizzato nell'edificio denominato Villa Grossi. Posto
all'inizio di Via Piastronata, la strada che conduce al Castello Malaspina, si tratta di un fabbricato
risalente al sec. XVI, almeno per il corpo principale. Una ristrutturazione attenta che ha comportato
un intervento di consolidamento della parte originaria del XVI sec. avente una struttura con volta a
crociera e che ha permesso la realizzazione di 9 alloggi da destinarsi ad edilizia residenziale
pubblica.
Solo alcuni esempi di recupero di edifici di particolare valenza storica che hanno permesso di
riqualificare aree all'interno del centro storico della città di Massa restituendo parte di un'identità
culturale che, se non conservata, si rischia di perdere completamente.
Una nota a parte meritano, poi, gli interventi realizzati sul territorio lunigianese, ricco di
testimonianze artistiche e architettoniche medievali di prim'ordine.
Luoghi ricchi di fascino che raccontano un mondo di grandi pellegrinaggi e grandi personaggi;
luoghi che raccontano un immaginario medievale scolpito su pietre e capitelli, luoghi che
raccontano un mondo di architetture solide ed armoniche diffuse sul territorio e che ci raccontano
della vita religiosa, commerciale ed amministrativa del mondo medievale.
Un'identità culturale che merita una particolare attenzione e salvaguardia e che E.R.P. Massa
Carrara ha contribuito a valorizzare.
In questo senso gli interventi realizzati nell'antico borgo di Mulazzo, nel borgo medievale di
Virgoletta, Palazzo Ambrosi a Casola, Palazzo Damiani a Pontremoli e Casa Torre a Villafranca.
Interventi che meritano di essere approfonditi, seppur brevemente, uno ad uno.
Ragioni strategiche di difesa e controllo del territorio sono all’origine dei molti castelli e dei borghi
della Lunigiana: descrizioni di un paesaggio fatto di alture, borghi e castelli fortificati, di un fiume a
valle, di una via commerciale, rappresentano l’immagine di questa terra ricca di storia e
testimonianze architettoniche.
Il borgo di Casola, per secoli passaggio strategico per i mercanti e i viandanti che volessero
raggiungere Lucca attraverso le Apuane, non esula da questo stereotipo. Lo sviluppo mercantile del
borgo favorì la nascita di un importante centro storico già nel suo passato medievale, fatto di
diverse dominazioni, castelli, pievi, signorie.
L'ex Palazzo Ambrosi, sito nel cuore del borgo, in Via del Carmine 144, 144ae 144b, fu edificato
nel XVIII sec. d.c. quando lungo Via del Carmine sorgevano alcune dimore borghesi.
L'edificio, facente parte dell'antico Borgo medievale, nel 1992 fu oggetto di un crollo parziale con
conseguente intervento di ripristino ed acquisizione da parte dell'allora ATER.
Nel giugno 2013, nuovamente colpito dall'evento sismico che interessò varie aree della Lunigiana, è
stato oggetto di lesioni strutturali importanti a cui è seguita un' ordinanza di sgombero emessa dalle
Autorità competenti.
Superata la fase dei rilievi ed evidenziate le criticità rinvenute, si è passati alla fase della
progettazione definitiva ed esecutiva degli interventi sia per la parte esterna che per i locali interni.
Ad oggi, tale intervento è stato capace di restituire al territorio e alla sua comunità costituita da poco
meno di mille abitanti, un immobile consolidato e maggiormente resistente al sisma grazie sia
all'utilizzo di materiali fortemente resistenti a trazione e taglio, sia attraverso il consolidamento
della parte bassa e fondiaria dell'intero immobile. Non solo 6 appartamenti che saranno nuovamente
messi a disposizione della comunità ma un pezzo di storia riportata alla nostra memoria. L’edificio,
collocato nel cuore del borgo, con i suoi portali di arenaria e le sue pietre di fiume è intriso di storia
e umanità. Un’area verde che si affaccia sul retro e domina il fiume completa un paesaggio
incantato, quasi fiabesco.
Nuovi alloggi popolari stanno per essere conclusi a Virgoletta, borgo medievale del Comune di
Villafranca.
Il borgo di Virgoletta si trova sul colle Vignale, nei pressi del fondovalle della Magra.
Una cinta muraria dell'antico castello diede il nome al paese, Virgoletta per traslitterazione del
nome"Verrucoletta".
Appartenuta ai Corbellari (per cui anche il nome "Verrucola Corbellariorum"), subfeudatari degli
Obertenghi, attorno all'XI e XII secolo, entrò tra i domini dei Malaspina dello "Spino Secco".
La prima notizia documentata di Virgoletta risale appunto a questo periodo, nell'atto di divisione tra
i Malaspina dello Spino Fiorito nel 1275. In questo secolo, vennero innalzate mura alte più di dieci
metri, comincia a formarsi anche il borgo con bei portali e finestre in pietra arenaria, sulla via che
taglia il crinale della collina.
Il borgo si sviluppa in senso verticale lungo la strada principale lastricata. Su una piccola piazza si
trova la chiesa dedicata ai Santi Gervasio e Protasio, proseguendo si giunge all'entrata del castello
che si trova al culmine della collina e chiude la strada detta dei Calzolai
E' in questo contesto che E.R.P. Massa Carrara, in sinergia con il Comune di Villafranca e con il
privato, sta ultimando un intervento per la riqualificazione ed il recupero di una parte dell'antico
borgo particolarmente degradata. L'iniziativa rientra nel piano coordinato degli interventi della
Regione Toscana nell'ambito del Piano nazionale di edilizia abitativa ed è oggetto della
Convenzione tra la Regione Toscana ed il Comune di Villafranca.
Sette saranno gli alloggi, ad intervento ultimato, destinati al patrimonio abitativo, 4 dei quali ad uso
abitativo di edilizia residenziale pubblica.
Rimanendo nello stesso Comune di Villafranca, da menzionare è l'intervento su Casa Torre.
Il progetto di ristrutturazione nasce dalla richiesta dell'A.T.E.R. di Massa Carrara di recuperare un
immobile di proprietà del Comune parzialmente demolito volto a Nord Ovest del Borgo antico di
Villafranca.
A seguito di un intervento edilizio nel rispetto, per quanto possibile, delle caratteristiche originarie
del manufatto, compresa l'originaria struttura in pietra, sono stati realizzati 3 confortevoli
appartamentini che, a breve, andranno ad aumentare la disponibilità delle unità abitative del
territorio.
Mulazzo. Altro angolo di Lunigiana. Altro borgo da valorizzare. Un progetto, quello realizzato da
E.R.P. che ha riguardato il recupero della struttura portante in muratura e pietra ed il rifacimento
della copertura di una parte del borgo, altrimenti fatiscente. Un intervento di restauro conservativo e
funzionale che ha permesso la realizzazione di due alloggi di edilizia residenziale pubblica.
Interamente finanziato con fondi propri della società, il progetto ha avuto una duplice finalità:
rispondere al crescente fabbisogno abitativo ma frenare, altresì, l'abbandono di borghi storici di
grande valore culturale ed artistico che rendono la Lunigiana unica nella sua identità.
Infine, anche Palazzo Damiani rivive. Durante il 2016 Erp, in sinergia con il Comune di
Pontremoli, ha avviato, infatti, l'ultima fase di opere per restituire alla città di Pontremoli uno dei
suoi più famosi edifici. Risalente al XVIII sec. il palazzo è caratterizzato dai mascheroni posti sopra
le finestre e dagli affreschi di Niccolò Contestabili. Una parte è di proprietà pubblica e Erp sta
completando le opere e le finiture necessarie, cioè pavimenti, rivestimenti, infissi, impiantistica, per
realizzare otto alloggi. Un impegno notevole è rivolto al recupero degli spazi comuni. Gli
appartamenti si affacciano su due corti del grande palazzo e sono rivolti verso via Provinciale dove
si apre un'area esterna a giardino e parcheggio. Il piano terreno, scesa una scala rinascimentale in
pietra, è stato concepito come un grande passaggio pubblico tra la zona del nuovo Parcheggio della
Stazione e via Mazzini così da permettere a cittadini e turisti di entrare nel Centro Storico
attraversando un suggestivo percorso voltato e illuminato. Ai lati del percorso potranno aprirsi locali
per l'arte, la ristorazione o lo spettacolo. Tutto il piano terreno e il piano primo sono stati progettati
per essere accessibili anche alle persone disabili.
Restituire identità a Borghi e centri storici, il messaggio di E.R.P. anche per il 2017.
Far rivivere l'antica civitas rispettando due esigenze diverse: la trasformazione del territorio per
adattarlo ad una società sempre più evoluta e che necessita di strutture “sicure” e la conservazione
della memoria storica, dei beni culturali, che non si limiti ad una mera operazione nostalgica verso
un passato ormai superato ma quale volano capace di rivitalizzare un territorio non solo sul piano
urbanistico e socio-ambientale, ma anche sul piano artistico, storico, turistico e, soprattutto, di
aggregazione sociale. Un amore per l'arte e per il territorio con scelte architettoniche nel rispetto
della bellezza e della storia degli edifici capaci di soddisfare, altresì, le sempre maggiori necessità di
abitazioni e richieste da parte del sociale. Una sfida non semplice, quella di E.R.P. ma sicuramente
ricca di nuovi stimoli e traguardi.